venerdì 30 gennaio 2015

SELVA DI PROGNO: Ok ad Acque veronesi «Ma ecco le condizioni»

sabato 24 gennaio 2015 – PROVINCIA – Pagina 36
SELVA DI PROGNO. La società gestisce il servizio idrico di 77 centri, esclusi quelli del Garda

Ok ad Acque veronesi
«Ma ecco le condizioni»

Vittorio Zambaldo
Il vicesindaco Peloso: «È l'atto finale di un lungo braccio di ferro Ci siamo tenuti le concessioni per una decina di sorgenti»
Una caraffa d'acqua con il logo di Acque Veronesi
Con l'adesione del Comune di Selva di Progno ad Acque Veronesi, votata a maggioranza dal Consiglio comunale e l'astensione della minoranza, l'intera Val d'Illasi ha trasferito la gestione del servizio idrico integrato e la concessione in uso gratuito delle infrastrutture idriche di proprietà comunale alla società che raggruppa 77 Comuni Veronesi, tutti ad eccezione di quelli dell'area del Garda e di Mezzane di Sotto che ancora resiste come Comune «ribelle».
«È l'atto finale di un lungo braccio di ferro», ha ammesso la vicesindaco Elisabetta Peloso che ha presieduto il Consiglio comunale per assenza temporanea del sindaco, «durante il quale il nostro Comune è stato sottoposto a pressioni e diffide.
In pratica siamo stati costretti ad aderire dalla normativa nazionale e regionale, pena il commissariamento, pur restando ancora convinti che una gestione allargata non possa garantire l'economia di gestione di un bene comune come è stato dimostrato di poter fare con soddisfazione in questi anni con il Consorzio Val d'Illasi Servizi».
Entrare sì, ma non è stata una resa incondizionata, secondo il vicesindaco, che ha elencato alcuni obiettivi raggiunti nella sottoscrizione dell'accordo con Acque Veronesi: «Il Comune era titolare di una decina di concessioni per l'utilizzo di sorgenti da parte del genio Civile e questo è stato conservato in capo al Comune e le concessioni non sono state cedute. Inoltre il Comune riceveva dal Covise ogni anno 24mila euro, cifra che Acque Veronesi ha deciso di riconoscere portandola a 36mila euro annui per i prossimi due anni e per i successivi ci sarà modo di andare a trattativa. Infine la turbina elettrica, installata in località Paradiso azionata dalla forza dell'acqua in caduta e che sarà presto collegata alla rete elettrica dopo il collaudo è oggi data in comodato dal Covise al nostro Comune».
Per le tariffe, il vicesindaco Peloso ha assicurato che per questo primo anno non ci saranno aumenti, anzi qualche utente troverà più vantaggioso il passaggio ad Acque Veronesi perché la tariffa pagata a Selva di Progno era per alcune fasce mediamente più alta di quella richiesta oggi dal nuovo gestore. «Non possiamo garantire che sarà così anche per il futuro», ha messo le mani avanti Peloso, «ma intanto prendiamo atto che siamo entrati alle nostre condizioni e che alternative non ce n'erano». yDall'opposizione Marco Cappelletti (Comunità Unita) ha ripercorso le tappe delle battaglie per l'acqua in Val d'Illasi rendendo onore ai sindaci che si sono battuti per salvaguardare questo bene e all'ingegnere Arrigo Tagliaro per le competenze tecniche con cui ha gestito il Consorzio, ma ha voluto sottolienare, con il capogruppo Silvano Valcasara, che «prima eravamo padroni della nostra acqua, ora siamo sudditi di decisioni altrui. Che fine farà il Covise? Di chi sarà il patrimonio?».
Cappelletti ha ricordato il decreto Mille proroghe come occasione d'oro per poter avanzare la candidatura di gestire da sé la propria acqua per un Comune con meno di mille abitanti com'è Selva, «ma il termine scadeva nel 2011 e l'amministrazione in carica non ha pensato di approfittarne».
«Sarebbe stato impossibile solo pensare di gestire da soli l'acquedotto, figuriamoci gli investimenti per le fognature che mancano in gran parte del Comune», ha risposto il vicesindaco, ricordando che questo avrebbe comportato grossi oneri a fronte di introiti praticamente nulli.

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