I dodici principi del Manifesto ABC (**)
di Riccardo Petrella
1. Principio della vita La
vita è il principio del diritto dell'esistenza. I diritti che
consentono ad ogni abitante della Terra, a titolo individuale e
collettivo di esistere in maniera degna per un essere umano devono
fondare le regole delle comunità umane e del "vivere insieme". L'essere
umano è un essere "sociale".
2. Principio del"umanità Il
soggetto umano di riferimento fondatore per la vita è l'umanità.
Occorre riconoscere formalmente l'umanità in quanto soggetto giuridico e
politico titolare e portatore di diritti (poteri) e di doveri
(responsabilità).
3. Principio dell'abitare comune L'economia
è "oikos" (dal greco "il luogo della vita", l'abitato, la "casa" )
"nomos" (le regole) , cioè "le regole della casa", e non la scienza e
la pratica di come utilizzare le risorse materiali ed immateriali
disponibili al fine di aumentare il valore del capitale posseduto
individualmente. La "casa" degli esseri umani è la Terra.
4. Principio dei beni comuni I
beni e servizi essenziali ed insostituibili alla vita ed al vivere
insieme di noi esseri umani appartengono all'umanità di cui essa non è
proprietaria ma responsabile. Essi sono beni comuni pubblici collettivi,
per natura mondiali. Nessuno, nemmeno gli Stati, possono appropriarsi a
titolo specifico della proprietà dei beni della vita. Gli Stati e le
collettività umane hanno il potere e l'obbligo di salvaguardare ed
utilizzare i beni comuni ("le regole della casa") in maniera giusta e
sostenibile nel rispetto della sostenibilità della vita. Ne sono i
"curatori", e non i '" predatori".
5. Principio dell'integrità della vita Gli
esseri umani son parte della vita, come tutte le altre specie viventi.
Il diritto alla vita degli esseri umani coesiste con il diritto alla
vita delle altre specie viventi. Siamo giunti così a pensare il "diritto
della natura", "il diritto dell'acqua".
6. Principio del diritto all'acqua L'acqua
è vita. Non v'è vita senza acqua. La disponibilità e l'accesso
all'acqua per la vita sono un diritto umano (universale, indivisibile ed
imprescrittibile). Il "diritto" copre l'acqua potabile e l'acqua per i
servizi igienico-sanitari (dichiarazione dell'ONU del 2010) così come
l'acqua per gli altri usi essenziali ed insostituibili per la sicurezza
di esistenza Il diritto deve essere garantito e concretizzato per tutti
senza discriminazione di sesso, "razza", religione, reddito,
nazionalità, classe sociale.
7. Principio dell'acqua "res publica" L'acqua
è un bene comune pubblico collettivo. Tutti gli esseri umani ne sono
responsabili secondo le regole fissate dalla collettività (da quella
locale alla comunità mondiale rappresentata, attualmente, dall'
Organizzazione delle Nazioni Unite). L'acqua per la vita non è una
merce, né una merce differente dalle altre. L'acqua è fondamentale per
tutte le attività economiche. Ciò non la rende essenzialmente un bene
economico secondo le concezioni di un sistema capitalista di mercato.
L'acqua non è una risorsa né un bene di consumo nell'accezione dei
termini data al petrolio, al gas, all'acqua minerale in bottiglia, al
cioccolato.
8. Principio di responsabilità pubblica Il
governo dell'acqua - di tutte le acque, minerali incluse - e
dell'insieme delle attività del ciclo lungo dell'acqua (dall'immaginario
umano dell'acqua e quindi della salvaguardia e protezione dell'oikos
dei corpi idrici fino al riciclo e riuso dell'acqua, acqua salata
inclusa) è della responsabilità politica delle collettività pubbliche,
degli Stati (all'interno di essi, delle comunità locali; al di là di
essi, delle comunità sovranazionali e dell'umanità).
9. Principio di pubblicità del governo dei beni comuni La
responsabilità integrale del governo non può' essere affidata a dei
soggetti privati né ad essa delegata e tanto meno lasciata al "potere"
di meccanismi come i mercati finanziari. Il futuro della vita non può'
essere affidato a dispositivi quali le Borse, luoghi privilegiati della
speculazione.
10. Principio del finanziamento pubblico dei costi dei diritti umani Il
finanziamento dei costi associati all'obbligo di garantire il diritto
umano all'acqua ed al governo dell'acqua deve essere assicurato e
gestito direttamente dalla collettività, dallo Stato. La disponibilità e
l'accesso all'acqua essendo un diritto umano, non si può “garantire” il
diritto via il pagamento di un prezzo, anche se minimo od abbordabile.
La “tariffa sociale” (applicazione di una tariffa ridotta al m3 per le
persone/famiglie/gruppi a basso reddito/”povere” non rappresenta una
soluzione coerente con il principio del diritto. La garanzia del diritto
e la sua concretizzazione fanno parte degli obblighi dello “Stato dei
diritti” e non della "politica sociale".
11. Principio della democrazia L'acqua
è una questione di cittadinanza e di democrazia. La politica
dell'acqua, il governo dell'acqua, implica un alto livello di
partecipazione dei cittadini, su scala locale, nazionale, continentale e
mondiale. I bacini idrografici sono per natura pluri/transregionali e
transnazionali. La partecipazione dei cittadini va al di là
dell'informazione e della consultazione del pubblico. Essa implica il
coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali, nel controllo e
nella valutazione del rispetto delle scelte fatte e nella gestione
stessa delle varie fasi del ciclo dell'acqua. La partecipazione è
differente dalla "governance degli stakeholders".
12. Principio della pace Il
vivere insieme si fonda sul rispetto di e la fiducia negli altri, sulla
fraternità e la pace. L'acqua è il bene comune pubblico collettivo
mondiale per eccellenza per la costruzione di una storia del vivere
insieme giusto, "tutti inclusi". Questo richiede il rigetto categorico
delle guerre dell'acqua.
(**)
Riccardo Petrella IL MANIFESTO ABC ACQUA E BENI COMUNI. Stop al furto della vita
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